Eseguire correttamente una talea di lavanda può aiutarci ad ottenere un perfetto ornamento vegetale per il nostro giardino.
La lavanda, del resto, è una pianta romantica ed elegantissima, che può contare non solo sul suo particolarissimo colore ma anche su un profumo davvero acuto. Talvolta la pianta viene utilizzare per creare saponi, eau de toilette e rimedi naturali. Ad allargarne la capacità di impiego sono le sue proprietà antinfiammatorie, analgesiche e decongestionanti.
Ma come fare ad assicurarsi che essa cresca sana e soprattutto rigogliosa?
La riposta è ovviamente nella coltivazione per talea. Scopriamo di più sul tema.
Talea di lavanda: tutto quello che occorre sapere
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La coltivazione per talea risiede in una raffinata tecnica di giardinaggio che permette alla pianta di autoriprodursi efficacemente. Prima di vedere come eseguirla correttamente ci sono alcune cosa da sapere. La prima riguarda la pianta stessa: affinché il processo di riproduzione funzioni, è fondamentale che essa abbia un’età di almeno due e tre anni. Inoltre, occorre porre anche una differenza tra coltivazione in vaso e coltivazione in acqua. Scopriamo di più.
Come effettuare la talea di lavanda
Per eseguire la talea di lavanda occorre recuperare dalla pianta, attraverso un’operazione di recisione, un rametto che non superi i 10 centimetri. Esistono poi due diversi vie da poter prendere in considerazione per portare al termine il procedimento: la prima, come anticipato, vede l’inserimento del rametto in un vaso contenente del terriccio di torba e sabbia; la seconda prevede invece l’immersione del ramo in acqua. In questo secondo caso occorrerà poi trapiantare la parte recisa nella terra, ma solo quando avrà emesso le radici. In entrambi i casi i tempi da aspettare prima del rinvaso sono di circa 12 mesi. Il periodo migliore per procedere alla coltivazione per tale è in tarda estate o all’inizio della stagione autunnale.